Aritmia del cuore: cos'è, come diagnosticarla e il ruolo delle extrasistoli sopraventricolari
L’aritmia del cuore è una condizione in cui il battito cardiaco subisce delle irregolarità. Il cuore, che può essere considerato una “pompa idraulica”, funziona correttamente grazie a un sistema elettrico che coordina il battito. Tuttavia, questo sistema può subire alterazioni nel tempo o presentare anomalie congenite, che portano a diverse forme di aritmia.
Cos'è l'aritmia cardiaca
L’aritmia è un’alterazione del normale ritmo cardiaco. Il cuore può battere troppo velocemente (tachicardia), troppo lentamente (bradicardia) o in modo irregolare. La diagnosi dell’aritmia è fondamentale per prevenire complicazioni più gravi come ictus o insufficienza cardiaca.
Cosa diagnosticare l’aritmia
Diagnosticare l’aritmia richiede una serie di esami, tra cui l’elettrocardiogramma (ECG) e l’ECG secondo Holter, che registra l’attività elettrica del cuore per 24-48 ore o più, consentendo di monitorare episodi di aritmia che possono non essere rilevabili durante una visita normale. Nei casi più complessi, può essere utilizzato un dispositivo sottocutaneo chiamato loop recorder, che registra il ritmo cardiaco per diversi anni.
Cosa sono le extrasistoli sopraventricolari
Le extrasistoli sopraventricolari sono un tipo di aritmia comune, percepita spesso come palpitazioni o “battiti mancati”. Si tratta di battiti cardiaci anticipati, che si verificano a causa di impulsi elettrici generati in una zona diversa dal nodo senoatriale, che normalmente regola il battito. Quando una extrasistole si verifica, il cuore compensa ritardando il battito successivo, creando la sensazione di un vuoto o di un battito più forte.
Fattori che influenzano le extrasistoli sopraventricolari
Queste extrasistoli sono generalmente benigne e spesso influenzate da fattori come:
- Poco sonno
- Stress e ansia
- Abuso di alcol o sostanze stimolanti (caffeina, energy drink)
- Attività fisica intensa o eccessiva
Sebbene singole extrasistoli siano normali, un monitoraggio tramite ECG può aiutare a determinare se queste sono isolate e innocue, oppure ripetitive e meritevoli di maggiore attenzione.
Fibrillazione atriale e diagnosi
Un altro tipo di aritmia del cuore è la fibrillazione atriale, che rappresenta un disturbo significativo con potenziali complicanze gravi, come l’ictus. In questo caso, gli atri non si contraggono più in modo efficace, causando un ristagno del sangue che può portare alla formazione di coaguli. La diagnosi precoce tramite ECG o monitoraggio prolungato è essenziale, soprattutto per i pazienti sopra i 65 anni, poiché la fibrillazione atriale può essere asintomatica o presentarsi con sintomi vaghi come palpitazioni o affaticamento.
Trattamenti per l’aritmia del cuore
Una volta diagnosticata l’aritmia, il trattamento può includere farmaci antiaritmici o procedure più avanzate come l’ablazione delle vene polmonari. Nei pazienti a rischio di ictus, è fondamentale iniziare una terapia anticoagulante per prevenire complicanze gravi. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria la chiusura dell’auricola sinistra.
Prevenzione e gestione delle aritmie
Oltre alla diagnosi e al trattamento, è importante gestire i fattori di rischio per l’aritmia, come lo stress, l’ansia e l’abuso di sostanze stimolanti. Uno stile di vita equilibrato, con una dieta sana, esercizio fisico moderato e controllo dei livelli di stress, può aiutare a ridurre la frequenza e la gravità delle aritmie, compresi gli episodi di extrasistoli sopraventricolari.
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