Dottor Gianfranco Aprigliano

ABC DEL CUORE

FATTORI DI RISCHIO

Il cuore è un organo straordinario, l’instancabile motore del nostro corpo, un muscolo delle dimensioni del nostro pugno circa, che batte incessantemente per tutta la vita. Pensando ad una media di 60 battiti al minuto, effettua 86400 battiti al giorno, 31,5 milioni all’anno; 2,5 miliardi di battiti in una vita circa. E’ un organo cavo, costituito da 4 camere: due di ingresso che si chiamano atri (destro e sinistro) e le due vere “pompe” che si chiamano ventricoli.

Gli atri

Gli atri sono connessi ai ventricoli mediante le valvole atrio-ventricolari che si chiamano tricuspide nel cuore destro e mitrale nel cuore sinistro (curiosità: la valvola mitrale è detta così perché somiglia ad una mitra, ossia il cappello indossato dai cardinali; la tricuspide perché è formata da tre foglietti chiamati cuspidi).

Le valvole

Le valvole hanno lo scopo di far passare il sangue dagli atri ai ventricoli, impedendone il reflusso in direzione contraria.

Due cuori in uno

Possiamo per semplicità affermare che esistono due cuori distinti e separati che lavorano simultaneamente in due circuiti. Le sezioni destre ricevono tutto il sangue “sporco” dagli organi (ossia quello senza più ossigeno, con anidride carbonica) che proviene dalla periferia e arriva all’atrio dx, passa nel ventricolo destro e, tramite la valvola polmonare, viene spinto ai polmoni. Qui si perde nelle mille diramazioni delle arterie polmonari che si assottigliano a tal punto da incontrare gli alveoli, le porzioni distali dei bronchi, simili a degli acini d’uva con una “buccia” sottilissima. L’aria carica di ossigeno proveniente da un respiro arriva negli alveoli e si scambia con l’anidride carbonica del sangue venoso, ossigenandosi. Al termine dello scambio, il sangue ora ricco di ossigeno inizia a confluire in condotti via via più grossi, le vene polmonari che lo trasportano dagli alveoli sino all’atrio sinistro. Passa quindi nel ventricolo sinistro e da qui, attraverso la valvola aortica e l’arteria aorta, viene distribuito in tutto il corpo per ossigenare i tessuti.

Come un motore meccanico

Il cuore può essere assimilato ad un motore meccanico in quanto possiede:

  •  un circuito elettrico che genera l’impulso per far avvenire la contrazione ed il rilassamento delle camere;
  • un circuito meccanico che fornisce la “benzina” al muscolo attraverso dei condotti chiamati coronarie. Sono le arterie più importanti del corpo (dopo quelle cerebrali) e si chiamano così perché circondano il cuore a mo’ di corona.
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